Il ciclone a Sorrento - Notte tra il 22 e il 23 Agosto 1904
Noi della Biblioteca Storica Sorrentina, nel nostro archivio digitale, abbiamo voluto inserire sia i libri di storia locale, che anche i giornali pubblicati in Penisola Sorrentina nel corso degli anni. Giornali che, a dire il vero, ci hanno fatto (e ci fanno tuttora) tribolare, per varie ragioni, innanzitutto per recuperare i numeri mancanti, poiché non semplici da trovare, ed anche perché spesso sono conservati in condizioni veramente disastrose e solo la digitalizzazione (non semplice) può veramente salvarli, sia dall'oblio che dal tempo, nemico delle carte, soprattutto delle carte che interessano a pochi. Vi è però un motivo, prima di tutto, che ci spinge nella ricerca ed é l'infinità di notizie riportate nelle testate dell'epoca, notizie per lo più di cronaca, spesso di politica o ecclesiastiche ma anche curiosità ed a volte, solo grazie a tali notizie, si riescono a conoscere particolari che altrimenti sarebbero ignoti. Un' altro motivo che ci spinge è quello di offrire, a tutti gli appassionati, la possibilità di fare ricerca su questi giornali, ricerca che anche noi facciamo, spesso infatti, i giornali ed i libri aiutano nelle ricerche poiché, prima di noi, altri hanno già trattato numerosi argomenti della storia locale.
Da qui, da questo breve cenno al nostro obiettivo, vorrei partire nel raccontarvi quello che successe nel 1904, nella notte a cavallo tra il 22 e il 23 agosto, Lo vorrei fare proprio aiutandomi con le riviste dell'epoca, sia di stampo locale, come L'Araldo, ma anche di stampo nazionale, come "la tribuna illustrata e l'illustrazione Italiana".


Ebbene, nelle riviste dell'epoca, spesso in copertina, troviamo a pieno titolo "La catastrofe di Sorrento" o titoli simili, e non si esagerava, perché di catastrofe si trattò, sia per i 3 morti e circa 30 feriti, ma anche perché in pochi minuti (circa 3, come riportato sull'Illustrazione popolare italiana del 4 Settembre 1904) molti Sorrentini, videro le proprie vite andare in frantumi, molte case, in special modo le case di Via Tasso fino alla Atigliana, vennero distrutte dal ciclone (forse poté trattarsi anche di una cosiddetta "coda", vista la breve durata e la potenza distruttiva). Il ciclone, preceduto da pioggia e forte vento, si estese infatti a partire dalla località "Prospetto" (attuale piazza della Vittoria) per proseguire passando per Via Tasso, il corso Duomo, dove distrusse la facciata della Cattedrale, per poi estinguersi in località "Atigliana" dove si ebbero i danni maggiori.
L'evento nefasto dovette essere di notevole portata, soprattutto per i 3 morti causati e per gli oltre 30 feriti, infatti, dalle riviste dell'epoca, si scorgono lo spavento e lo sconforto della popolazione, costretta in strada o in chiesa per riparo, ma si parla anche di ingenti danni economici subiti.
Subito dopo la catastrofe, si attivò subito la macchina organizzativa degli aiuti, sia economici che non, un piccolo resoconto lo troviamo nella rivista L'Araldo, una delle prime a riportare, in dettaglio, la notizia della catastrofe.



In alto: L'articolo estratto dalla rivista L' Araldo del 28 agosto 1904

In alto: Sempre nella rivista "L' Araldo", stavolta del 13 settembre, si possono trovare le prime notizie di ricostruzione ed aiuti.
Per il tragico evento, venne incaricato il fotografo Enrico De Luca ed è grazie a questo fotografo, che oggi, a distanza di anni, abbiamo alcune fra le più suggestive foto dell'evento, alcune di esse sono conservate in collezioni private, altre anche pubblicate nella pagina apparsa nel "Mattino Illustrato" del 4 Settembre 1904. Altra testimonianza fotografica importante sono le foto apparse nell' "Illustrazione Italiana" sempre del 4 Settembre 1904, fra le quali spicca una foto suggestiva dei danni subiti dalla sala Tomistica Sorrentina.
Di seguito le foto del Fotografo Enrico De Luca:








Il corredo fotografico dell'articolo a firma di Luigi Conforti apparso sull' "Illustrazione Italiana"


Infine, alcune foto amatoriali della famiglia Tramontano ritraenti danni subiti dal monastero di San Paolo (Collezione Marco Izzo)

