Le varie edizioni della "Descrittione della Città di Sorrento" di Cesare Molegnano
Cesare Molegnano era un nobiluomo sorrentino, appassionato e raffinato intellettuale di certo conosciuto negli ambienti culturali napoletani. La sua opera, breve ma di grande originalità, risaliva al 1585 e, a lungo, era circolata manoscritta, soprattutto tra le famiglie aristocratiche. Si trattava, in fondo, di quelle “famiglie antiche” descritte lungamente e approfonditamente dal Molegnano, espressione di una “nobiltà così antica, così chiara”.
Ma cosa aveva spinto Cesare Molegnano, in quel fatidico 1585, a comporre quella che potremmo definire la prima opera storica su Sorrento? Ce lo rivela lui stesso, senza reticenze, nella premessa, rivolgendosi idealmente all’amata Sorrento: “raccolsi in fretta le cose più notabili, che di te si celebrano; e messe insieme con ordine adattato allo stile di tutta l’opra, le consignai ad un autore, che scrive delle città d’Italia”. Insomma, le cose stavano, più o meno così: il Molegnano, originario di Sorrento e conosciuto per la sua vasta cultura, era stato contattato da qualche autore interessato a scrivere una storia delle città italiane. Coinvolto nell’impresa, stando a quanto notava Benito Iezzi, compose un’opera “ch’è un surrogato di rara finezza, di controllata erudizione e di intelligente affetto”. Non a caso, già nella “premessa”, si notava l’amore del Molegnano verso Sorrento: dichiarava “di aver raccolto – prosegue Iezzi – con diligenza quanto poteva dignitosamente testimoniare la grandezza di Sorrento”.
Oggi, comunque, pare superfluo cercare a tutti i costi di identificare il committente, cioè quell’autore che aveva richiesto una breve, ma esaustiva “descrittione” di Sorrento, mistero che però, come ha dichiarato ultimamente il prof. Vincenzo Russo, era stato svelato dal Prof. Mario Russo, i cui appunti sono ora in fase di studio e saranno, nel 2026 argomento di una pubblicazione del Centro Studi Bartolommeo Capasso. Qui anticipiamo solo quello che ha svelato Vincenzo Russo: il committente fu l'agostiniano Angelo Rocca, lo stesso che fece disegnare la mappa conservata alla "Biblioteca Angelica".
L’opera del Molegnano prese a circolare, quasi subito, in versione manoscritta, ma il primo a pubblicare il manoscritto a stampa fu Cornelio Vitignano, nella sua "Cronica del Regno di Napoli" pubblicata nel 1595, in cui per sua stessa ammissione non fece altro che raccogliere quello che altri avevano scritto e riunire il tutto in un Compendio.
Nel 1607 fu la volta di Tommaso Cavarretta, un giureconsulto che, anni prima, aveva svolto il mandato di giudice a Sorrento. Era finito poi, alla scadenza del mandato, in Abruzzo, a Chieti, ma sperava di tornare. Così, nella nuova residenza, escogitò un piano: si ricordò dell’opera del Molegnano, di cui forse serbava una copia manoscritta, e decise di farla stampare, dedicandola ai nobili sorrentini Cesare Sersale e Giovan Battista Brancia. In questo modo, Cavarretta, provando ad ingraziarsi i nobili dei due seggi cittadini, sperava nel ritorno a Sorrento o a Napoli. Cioè, sfruttava l’opera del Molegnano, sempre più rara, per toccare le corde più intime della sensibilità nobiliare Sorrentina. Non sappiamo, comunque, l’esito della vicenda, tuttavia, in pochi anni, l’opera si fece nuovamente rara, sparendo dalla circolazione. L’intellettuale Francescoantonio Soria, in una sua scheda, attribuì fantasiosamente questa rarità all’evversione, nutrita dall’aristocrazia sorrentina, nei confronti dell’opera. Fantasia, nulla più.
Sembrava, se si può affermare così, una sorta di maledizione, che rendeva l’opera introvabile e che durò sino al 1846. In quell’anno, lo storico e archivista napoletano Camillo Minieri Riccio, mai troppo lodato per le sue doti di ricercatore e di cultore di storia del Mezzogiorno, decise di salvare dell’oblio l’opera del Molegnano, ristampando l’edizione del 1607. Tuttavia, lo fece in soli 50 esemplari, quasi una goccia nel mare della vorace editoria napoletana.
Ma, ad onor del vero, esisteva un’altra edizione dell’opera del Molegnano, edita, nel 1621, a Messina, dal tipografo Pietro Brea. In questo caso, erano i potenti Sersale, citati in più punti dal Molegnano, a sollecitare questa ristampa, vista la dedica che, indirettamente, ci è giunta: a don Onofrio Sersale, protonotario apostolico e vicario generale nella città di Messina, poi vescovo di Carinola.
Insomma, Cesare Molegnano veniva, ora in un modo ora nell’altro, letto, citato, ristampato e poi, inevitabilmente, dimenticato. Perciò, grazie alla disponibilità di Liberato Gargiulo e di Giovanni Petagna, che hanno voluto curare e rendere nuovamente fruibile la “Descrittione dell’Origine, sito e famiglie antiche della città di Sorrento” di Cesare Molegnano, possiamo rileggere quelle pagine così belle, così poetiche.
Come scrisse Raffaele Lauro, in un breve articolo della fine degli anni ’70, “nello spazio di una trentina di pagine a stampa, Cesare Molegnano offre un esempio agile, documentato e corposo insieme, di lucida radiografia di Sorrento: dalla posizione politica alla descrizione delle origini, dalla etimologia alla rappresentazione geografica della zona, dal ritratto della città, in senso stretto, al quadro idilliaco della campagna, dall’enumerazione dei villaggi alla celebrazione della natura, dall’esaltazione delle opere pubbliche di origine romana all’elencazione degli edifici di culto, dall’esposizione delle famiglie nobili, appartenenti in numero di ventisette ai Seggi di Porta e di Dominova, alla magnificazione dei poeti Bernardino Rota e Torquato Tasso, dalla numerazione delle comunità religiose alle attività economiche degli abitanti”. Un’opera, quindi, che merita ancora di essere riletta.
a cura di Gennaro Galano
Si ringrazia il dott. Beniamino Russo per averci consentito la digitalizzazione del raro opuscolo del 1621
Le varie edizioni in ordine cronologico
Molegnano, Cesare - Descrittione dell'origine, sito e famiglie antiche della Città di Sorrento - Chieti, Appresso Facii e Gobetti, 1607.pdf
Molegnano, Cesare - Descrittione della Nobilissima et Fedelissima Città di Sorrento - Messina, Nella Stamperia di Pietro Brea, 1621.pdf
Molegnano, Cesare - Descrittione dell'origine, sito e famiglie antiche della Città di Sorrento - Chieti, Appresso Facii e Gobetti, 1607 (e di nuovo in Napoli 1846 Camillo Minieri Riccio).pdf
Molegnano, Cesare - Descrittione dell'origine e sito delle famiglie antiche della città di Sorrento (ristampa a cura di Benito Iezzi) - Massa Lubrense, Tip. La Massese, 1977.pdf
Molegnano, Cesare - Descrittione dell'origine, sito e famiglie antiche della Città di Sorrento - Chieti, Appresso Facii e Gobetti, 1607 (e di nuovo in Napoli 1846) ristampa anastatica a cura di Gargiulo e Petagna 2024.pdf