Lelio Cappiello (Sorrento, 6 maggio 1889 - 23 dicembre 1966)

Laureatosi in Giurisprudenza, esercitò con eloquenza la professione forense. Nel 1907 s'iscrisse alla "Società Operaia di Mutuo Soccorso", di cui fu esponente di rilievo. Fu anche direttore de "La Fionda", il periodico socialista pubblicato in Penisola Sorrentina, a cadenza bisettimanale, negli anni 1908-1910. Ricoprì la carica di sindaco di Sorrento nel periodo 1914-1925 pur con alcune interruzioni dovute sia alla partecipazione alla I Guerra Mondiale, sia alla nomina di un commissario prefettizio.

Il 17 settembre 1924, durante una visita ufficiale di Mussolini a Sorrento, non partecipò alla cerimonia di accoglienza del Duce.

Fu nominato commissario prefettizio di Sorrento dal luglio 1943 al 1945, quando gli successe l'avv. Francesco de Angelis. Dopo la II Guerra Mondiale ha fatto parte del Consiglio Comunale per il PSI ininterrottamente dal 1952 al 1964, passando poi il testimone alla figlia Ida, docente di Storia e Filosofia nei licei. Antonino Schisano così racconta la sua nomina a Commisssario al Comune di Sorrento: «Fu il Maresciallo dei Carabinieri, (accortosi di essere) l'unica autorità in pieno possesso delle proprie funzioni, a recarsi a casa dell'avv. Lelio Cappiello per invitarlo ad esercitare l'incarico di Commissario del Comune di Sorrento, precedentemente conferito dal Prefetto, anche se non c'era stato il trapasso dei poteri. Successivamente si costituì il C.L.N., che resse le sorti politiche del Paese fino alle elezioni amministrative, che si tennero con il sistema maggioritario nel 1946. A capo di questa amministrazione ci fu in questi anni l'avv. Francesco De Angelis» (nota 1).

Nel 1944 intervenne nel dibattito sulla separazione dei Comuni della "Grande Sorrento": Meta, Piano di Sorrento, S. Agnello e Sorrento. Egli manifestò un'opinione contraria a quella dell'avv. Francesco de Angelis: si dichiarò per la separazione dei quattro comuni per ragioni politiche, storiche, geografiche ed economiche. Ecco alcune delle sue argomentazioni:

«La storia dimostra che dall'indistinto si è andato verso il distinto. La piana di Sorrento si è andata distaccando dalla comune radice, per assumere fisionomia propria e la completa indipendenza. [ ... ]. Anche la configurazione geografica milita per la completa autonomia delle quattro sezioni in ,quattro distinti e liberi comuni, così come erano prima della nefasta e dannosa unificazione, per la quale, se altre ragioni non vi fossero per eliminarla, basterebbe pensare che è un aborto voluto dalla mania accentratrice del fascismo, per risolversi rapidamente a distruggerla. [ .. . ]. E non senza significato è il fatto che tra comune e comune si trovano zone di giardini separanti i centri abitati. Sorrento è un centro turistico: nessuna sottile argomentazione potrà mai distruggere quello che i secoli e la natura hanno fatto; S. Agnello ha la propria connessura economica, mentre Piano dà il mirabile esempio di iniziativa commerciale, che è veramente invidiabile. Meta si allunga sul mare, dal quale ha sempre tratto la sua ragione di vita. Anche queste specifiche esigenze richieggono specifiche amministrazioni e occhio vigile per la loro soddisfazione» (nota 2).

a cura di Lauro Gargiulo dal suo libro "Personaggi di Meta e della Penisola Sorrentina"

NOTE

1 Antonino Schisano, Sorrento, moderata e conservatrice, dopo il fascismo, in "Sorrento e la sua storia", Napoli, Franco Di Mauro Editore, p. 93.

Lelio Cappiello in "Autonomie comunali, Grande Sorrento o Comuni divisi?, " Napoli, Editrice "La Riviera", [1946?], pp. 18-19.

 

Bibliografia

Cappiello, Lelio - Giuseppe Gargiulo (1830-1912) - Napoli, S. I. E. M. , 1928.pdf

Cappiello, Lelio - Saggi di Pedagogia Sociale - Pavia, Istituto Pavede di Arti Grafiche, 1930.pdf

Cappiello, Lelio - Sui margini (versi) - Sorrento, Tiberio Chiariotti Editore, 1924.pdf