Pax - Quaderni di vita benedettina 1931-1943 - Monastero di San Paolo Sorrento
Maria Ildegarde Cabitza (al secolo Leonilda o Nilda), nacque a Gonnosfanadiga (Sardegna) il 26 Aprile 1905. Di famiglia benestante, il padre medico condotto, ha potuto compiere gli studi superiori, allora non facilmente accessibili alle ragazze. Ebbe una significativa formazione culturale che, insieme ad una profonda formazione spirituale, la rese in grado di svolgere la sua futura missione di madre e maestra in seno alla comunità monastica. Si formò all’apostolato e alla vita spirituale nelle file dell’Azione Cattolica Italiana. Con Benedetto XV nel 1918 era nata la GF, il ramo della gioventù femminile dell’ACI. Leonilda, di vivacissima intelligenza, si iscrisse all’Università di Roma nella Facoltà di lettere. Fece parte della GF e della FUCI partecipando efficacemente alle diverse iniziative di apostolato. Il 21 Dicembre del 1926 sostenne brillantemente l’esame di laurea in lettere con una tesi su Le memorie monumentali dei principali personaggi della Chiesa nel secolo III, che fu pubblicata nel Bollettino Liturgico. Frequentò poi la Scuola Diocesana Superiore di Cultura Religiosa. In seguito si iscrisse alla Facoltà di Filosofia, intimamente convinta che, oltre all’utilità per la propria formazione, fosse di aiuto ad una più profonda conoscenza di Dio.


Nello stesso tempo si andava delineando in lei l’ideale di una vita di consacrazione a Dio, sotto la guida spirituale di mons. Belvederi di Bologna, professore e guida spirituale di studenti ed universitari cattolici. Grande influsso ebbe l’incontro con l’abate Emanuele Caronti, pioniere del movimento liturgico italiano. Infatti dopo un corso di esercizi spirituali, tenuto dallo stesso abate E. Caronti a Castel Gandolfo nel luglio 1928, divenne chiaro il suo orientamento verso la vita monastica. Il 27 Marzo 1930 Nilda annuncia, con una lettera ai genitori il suo prossimo ingresso in monastero e interrompe la sua collaborazione con la rivista diretta dall’abate E. Caronti, il Bollettino Liturgico. Il 26 Giugno 1930 entrò nel monastero Benedettino di S. Antonio di Eboli.
Alcuni mesi dopo, l’11 gennaio 1931 fu inviata, con altre due novizie tra cui Emmanuella Moretti (che divenne la nuova Abbadessa), a S. Paolo di Sorrento, seguita poi da Marzia Pietromarchi, amica e socia nell’apostolato laicale, che diventerà inseparabile compagna di Nilda nella vita monastica. Si trattava di ridar vita a un monastero abitato unicamente da una monaca ottantenne e da tre converse. Dopo pochi mesi diedero vita al mensile Pax, Quaderni di vita benedettina.
Ben presto la comunità monastica di Sorrento rinacque e divenne fiorente di nuove vocazioni. Su richiesta dei visitatori dell’Ordine, si trattava di attuare dei trasferimenti da comunità più fiorenti ad altre in grave crisi vocazionale. Fu così che in piena guerra mondiale, madre Ildegarde Cabitza assieme alla consorella Pietromarchi lasciarono Sorrento, inviate dalla madre Moretti a riformare e rinnovare l’antico monastero di Rosano (fondato nel 780), presso Firenze e vi assunse il ruolo di Abbadessa,
